Malattia parodontale, patologie sistemiche ed approcci biologici

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Doctor Os

MARIALICE BOLDI1, CLELIA MAZZA1, MICHELA ROSSINI2, ANNALISA PALMIERI3

1Università dell’Insubria di Varese, CLID, Prof. a contratto;
2Seconda Università degli Studi di Napoli, CLID, Direttore della Didattica Professionale;
3Università degli Studi di Bologna, Post Doc Biologia, Dipartimento di medicina specialistica diagnostica e sperimentale.

Riassunto

Per decenni medici ed odontoiatri hanno rivolto la loro attenzione ai rispettivi campi d’azione, specializzandosi rispettivamente gli uni nelle malattie del corpo e gli altri sulle varie affezioni della cavità orale. Tuttavia, recenti studi hanno fortemente suggerito che la salute orale può essere indicativa di salute sistemica. Attualmente, questo divario tra medicina interna e medicina orale si sta rapidamente riducendo, grazie agli studi effettuati a sostegno dell’associazione tra malattia parodontale e condizioni sistemiche, come le malattie cardiovascolari, il diabete, le reazioni avverse in gravidanza, l’obesità eccetera. Pertanto, vi è motivo di sperare che la cura della malattia parodontale possa condurre ad un miglioramento delle condizioni sistemiche. È ormai noto che P. gingivalis, T. denticola e T. forsythia, i batteri del “red complex”, determinano distruzione dell’apparato dentoparodontale, e che presentano una maggior prevalenza in soggetti affetti da malattia parodontale rispetto ai soggetti sani. Recentemente è stato sviluppato un test rapido ed efficace per identificare e quantificare le tre specie batteriche del “Red complex group”, dimostrandosi uno strumento utile per il controllo della placca batterica e della malattia parodontale.

Doctor Os
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